Virus West Nile
VIRUS DEL WEST NILE
Il West Nile Virus (WNV o Virus del Nilo) è un virus del genere Flavivirus (al quale appartengono anche i virus della febbre gialla, dell'encefalite di Saint-Louis e dell'encefalite giapponese): il nome deriva dal distretto di West Nile in Uganda, dove fu isolato nel 1937 e da qui diffuso in altri Paesi. Ha andamento endemico-epidemico in Africa (Egitto), Medio Oriente, India, Europa e anche negli USA, dove la prima epidemia stata a New York nel 1999.
Attualmente il WNV costituisce una minaccia annuale per cavalli e persone negli USA, dove la malattia è diventata endemica con un tasso di mortalità equina in USA del 40%. Nel 2008 un focolaio in Italia ha determinato infezione in 77 cavalli e due esseri umani
Vettori: zanzare (specie quelle del genere Culex). Tutti i fattori che favoriscono la proliferazione delle zanzare (piogge abbondanti, acque stagnanti, irrigazioni, temperature alte) sono fatori che favoriscono la diffusione del virus.
Diffusione: gli uccelli migratori permettono lo spostamento del virus dall'Africa alle zone temperate (Europa e Italia), le zanzare pungono gli uccelli migratori prelevando sangue infetto e infettano se stesse, animali e uomini i quali vengono punti da altre zanzare che a loro volta si infettano portando così ad epidemie-.
Sintomatologia: incubazione 3-6 giorni, esordio con febbre moderata, malessere generalizzato, tosse, algie muscolari diffuse, lombalgia, anoressia, nausea, cefalea, algie oculari, eruzioni cutanee, diarrea, linfadenopatia e dispnea. Nel 15% dei casi (anziani e soggetti più deboli) si hanno avere complicazioni neurologiche (meningite o encefalite).
In casi più gravi febbre elevata, forte cefalea, astenia e paralisi flaccida, sintomi gastrointestinali, disorientamento, tremori, convulsioni e coma.
Talora compare eruzione maculo-papulare o morbilliforme su tronco, collo, braccia o gambe; atassia, segni extrapiramidali, mielite, neurite ottica, poliradiculite, attacchi epilettiformi.
Guarigione: avviene in genere entro 3-5 giorni, ma ci possono essere casi mortali in anziani e nei soggetti defedati o immunodepressi: in un caso su 1000 si può avere una encefalite letale..
Nel cavallo i sintomi sono legati alla encefalomielite (debolezza, atassia, paralisi e morte in circa il 36-40% dei casi delle forme nervose). I tassi di mortalità dei cavalli che muoiono della forma neurologica della malattia variano dal 20 al 57%, mentre nelle persone sono di circa l’1%.
Diagnosi: Test di laboratorio su siero e, se indicato, su fluido cerebrospinale, per la ricerca di anticorpi IgM che possono persistere fin d un anno nei soggetti malati, per cui la positività al test può indicare anche un’infezione pregressa. I campioni raccolti nei primi 8 giorni possono essere negativi, per cui il test va ripetuto a distanza di tempo prima di escludere la malattia.
Terapia - non esistono trattamenti specifici. È possibile solo attenuare i sintomi della malattia. Dal 2009 è disponibile in Italia un vaccino per gli equini, somministrabile dal veterinario.
Zone geografiche a rischio: quelle adiacenti a fiumi e laghi sono zone endemiche, data la naturale proliferazione di zanzare in tali zone.
Nelle zone temperate i casi di encefalite dovuti a questo virus si verificano in genere tra fine dell'estate e inizio dell'autunno. Nelle regioni più calde il virus può trasmettersi per tutto l'anno.
Prevenzione - insetticidi (agiscono solo sulle zanzare adulte), larvicidi, spray repellenti, vestiti coprenti tutto il corpo incluse braccia e gambe.
La vaccinazione può ridurre il rischio per i cavalli
Evitare il contatto con animali morti e zone geografiche a rischio. Non tenere sottovasi in casa dove l'acqua ristagni ).
Italia: nell'agosto 2008 si è riscontrata la presenza del WNV in Emilia-Romagna (dove si ha anche la presenza della febbre di Chikungunya), Veneto e Lombardia e in prossimità del Po e del suo delta. Nel 2009 si è avuto a Correggio (FE) un'epidemia che ha colpito complessivamente una settantina di cavalli e sei esseri umani.
Ledum Palustre Repellente
anti zanzare