Punture di insetti

PUNTURE di IMENOTTERI

(API, VESPE, CALABRONI, FORMICHE, BOMBI)

Il veleno delle punture di calabroni e vespe è responsabile del doppio di reazioni di tipo allergico rispetto a quella delle api: esso è composto da diverse amine vasoattive, peptici ed enzimi, responsabili dei sintomi sia locali che generali.

Le punture di api, vespe, calabroni, bombi e formiche in genere non costituiscono un grosso problema tranne per le persone che sono particolarmente sensibili e sopratutto in caso di punture multiple. Tuttavia, a rassicurazione, va detto che affinché si verifichi un evento fatale la persona deve subire in media 100 punture. Le punture sono più frequenti su testa o collo, piedi, gambe e braccia.

In persone non sensibilizzate una singola puntura è in grado di provocare dolore in sede locale, lasciando un segno nella sede di inoculazione, caratterizzato da una zona di tessuto cutaneo in rilievo, biancastra e circondata da alone arrossato, con edema (gonfiore ) che può estendersi fino a di un diametro di 15mm o più e durare 24 ore.. Può essere presente prurito

In queste persone più punture possono causare vomito, diarrea, difficoltà alla respirazione, collasso (ipotensione e tachicardia) e in casi molto rari infarto del miocardio.

In persone sensibilizzate (1 su 200), quelle che hanno sviluppato una reazione allergica alle proteine contenute nel veleno di api, vespe, calabroni o altri imenotteri da precedenti punture: queste rischiano uno shock anafilattico fatale causato da una singola puntura.

I sintomi sono causati dal rilascio di una sostanza chiamata istamina. La dose letale è quella provocata da un centinaio di punture, benché in letteratura si abbia riscontro di alcune persone decedute dopo puntura di meno di trenta imenotteri ed altri sopravvissuti a più di duemila. La maggior parte degli eventi mortali si verificano entro un’ora dalla punture.

Trattamento base

1) Raffreddare la zona della puntura con impacchi di ghiaccio o acqua fredda per ridurre i sintomi ed rallentare la diffusione del veleno

2) sollevare l’arto colpito ed applicare un laccio emostatico per evitare che il veleno si diffonda

3) Rimuovere i pungiglioni eventualmente rimasti sulla pelle con delicatezza per evitare che altro veleno venga sparso sul luogo della puntura.

4) disinfettare con accuratezza la sede della puntura per evitare infezioni batteriche.

Terapia medica

1) Antistaminici e cortisonici per os o per iniezione intramuscolo.

2) In caso di punture multiple con sintomi da eccesso di istamina di antistaminici endovena.

3) I soggetti con reazione allergica devono recarsi presso un pronto soccorso ospedaliero.

4) Le persone con anamnesi di reazione allergica devono portare con sé una fiala di adrenalina con siringa o auto-iniettore, farmaci antistaminici o cortisonici da auto-somministrarsi.

5) Per i soggetti allergici è utile sottoporsi a immunoterapia specifica: la desensibilizzazione con veleni purificati può bloccare la risposta anticorpale, evitando fenomeni di anafilassi in oltre il 95% dei casi. Questo infatti consente di ridurre di molto il rischio derivante dalla puntura da Imenotteri.

5) Qualora ci si trovi in zone molto frequentate dagli imenotteri (in montagna nel periodo della fioritura), è necessario coprire le parti esposte del corpo (cappelli, pantaloni lunghi, camicia a maniche lunghe).