Crampi muscolari

A) Crampi da sforzo: contratture fisiologiche causate da carenza nel muscolo dell'ATP (Adenosina trifosfato, una molecola presente in tutti gli organismi viventi per i quali rappresenta la principale forma di accumulo di energia immediatamente disponibile). La sua mancanza non consente il corretto funzionamento dei filamenti di actina e miosina del muscolo.

Questa condizione si verifica quando la richiesta metabolica supera le capacità del sistema di irrorazione, che garantisce lo svolgimento dei processi per la sintesi di ATP: per esempio dopo sforzi muscolari intensi e in caso di arteriopatia quando la circolazione arteriosa ematica distrettuale è ridotta. Possono durare da pochi secondi fino a 15 minuti o anche più. Gli sportivi tendono a sviluppare i crampi durante l’attività, specie nei momenti di sforzo massimale.

Sono maggiormente interessati gli sport di resistenza, come maratona e ciclismo. I muscoli più frequentemente coinvolti sono:

- gastrocnemio (al polpaccio)

- quadricipite femorale (nella parte anteriore della coscia)

- bicipite femorale (parte posteriore della coscia)

Terapia: quando si verifica un crampo da sforzo occorre interrompere l’attività, massaggiare il muscolo interessato mantenendolo in posizione allungata finché il dolore cessa.

B) Crampi idiopatici: la loro causa è (come dice il termine) non ben conosciuta. E' verosimile che siano un fenomeno neurologico, non muscolare.

Per cause non ancora conosciute un ramo nervoso, che innerva un muscolo, comincia autonomamente a scaricare impulsi. In questo gruppo rientrerebbero i crampi notturni.

Vi sono quattro ipotesi ad oggi che tentano di spiegare il fenomeno del crampo muscolare "idiopatico"

1) diminuzione della circolazione del sangue a causa di abbassamento della temperatura corporea o di cattive posizioni assujnte durante il sonno.

2) il ruolo dei livelli di calcio, potassio, magnesio e sodio: quello del potassio è discusso e parrebbe in causa un suo aumento e non una sua diminuzione (come spesso si crede), una carenza importante di sodio parrebbe oggi più fondata.

3) Fenomeni meccanici locali, agendo come "spina irritativa" (ad es. compressione) potrebbero favorire l'insorgenza dei crampi muscolari.

4) La vita sedentaria agirebbe come concausa del crampo.

5) Alcune malattie quali Ipotiroidismo, sclerosi laterale amiotrofica, canale stretto lombare, arteriopatia arti inferiori (la cosiddetta “claudicatio”)

6) alcuni farmaci come i diuretici ed alcuni antipsicotici (aloperidolo, clorpromazina).

L'ipotesi secondo la quale i crampi notturni sarebbero favoriti dalla presenza di varici agli arti inferiori è solo una credenza senza fondamento scientifico.

Terapia: non essendo ben conosciute le cause, non esiste una terapia specifica.

1) Nella gran parte dei casi è sufficiente un maggior apporto idrico cioè bere più acqua. Anche una dieta ricca di frutta e verdura pare essere utile.

2) Chinino: è stato usato negli Stati Uniti sin dagli anni Trenta con ottimi risultati sui i crampi idiopatici, pratica abbandonata nel 1995 anno in cui la FDA ha vietato la libera vendita di prodotti a base di chinino, a causa degli effetti collaterali. Dal 1999 è stato reintrodotto ma il suo utilizzo non è stato più così frequente.

3) Stretching muscolare ed esercizi di rilassamento muscolare per alcuni minuti (da 5 a 10) prima di coricarsi sono in genere una buona misura preventiva.

Lo stretching eseguito subito dopo l’insorgenza dei crampi riesce in genere ad alleviarli

4) Applicazione locale di creme decontratturanti come misura preventiva e come cura.

5) Utile l'astensione dal consumo di caffeina e di altri stimolanti del sistema nervoso. .

Esistono due tipi di crampi muscolari:

CRAMPI MUSCOLARI