L'utilizzo dell'olio di palma
nell’industria alimentare (soprattutto dolciaria) è molto diffuso ed è
difficile trovare sul mercato prodotti che non lo contengano. Nel 2007 la sua produzione ammontava a 28 milioni di tonnellate di produzione globale
per cui risultava il secondo olio commestibile più prodotto, dopo l'olio di
soia. I potenziali danni sono soprattutto a carico dei bambini poiché questi consumano con più frequenza prodotti che lo contengono e sono pertanto più predisposti all’obesità ed a patologie importanti, come ha rilevato uno studio effettuato dalle Università di Bari, Pisa e Padova con la collaborazione della Società Italiana di Diabetologia. Questo studio ha rilevato che: l’olio di palma risulta essere il responsabile della distruzione delle cellule del pancreas preposte alla produzione di insulina, con conseguenti sviluppo di patologie gravi come il diabete mellito. L’olio di palma si trova in moltissimi alimenti confezionati e spesso è anche uno
dei primi ingredienti, quelli cioè presenti in maggiore quantità. L’attenzione nei confronti di questo ingrediente è molto cresciuta negli ultimi anni e, mentre una volta sulle etichette dei prodotti era sufficiente scrivere “contiene oli e grassi vegetali”, oggi è obbligatorio indicare l’olio di palma, così utilizzato soprattutto perché economico. È anche un componente di molti saponi, prodotti alimentari, polveri detergenti e prodotti per la cura della persona e per questi utilizzi vengono spesso usati i saponi di sodio o potassio e gli esteri semplici dei suoi acidi grassi come il palmitato di isopropile.
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